La definizione più semplice e diffusa afferma che l'agricoltura biologica è il metodo di coltivazione e allevamento che esclude l'uso di sostanze chimiche di sintesi.
Questa definizione, pur riconoscendo una differenza fondamentale rispetto all'agricoltura convenzionale, non chiarisce completamente il metodo che in realtà è molto complesso.
Fulcro dell'agricoltura biologica è il terreno : le tecniche di coltivazione devono mirare al miglioramento e al mantenimento della fertilità.
I fini che si devono perseguire, privilegiando nelle diverse situazioni le priorità dettate dalle situazioni locali o aziendali, sono:
- aumentare il contenuto di sostanza organica;
- assicurare una buona attività biologica;
- migliorare le caratteristiche chimico-fisiche,
- proteggere il terreno dall'erosione;
- evitare i fenomeni di compattamento dati dal transito delle macchine;
- regolare l'attività vegeto-produttiva della pianta.
Nel vigneto un buon risultato può essere raggiunto con l'inerbimento, che oltre ad arricchire di sostanza organica il terreno contribuisce a realizzare un agroecosistema diversificato. La copertura erbacea permanente garantisce la vita a una pluralità di specie di artropodi e stimola l'attività biologica del suolo favorendo lo sviluppo dei microrganismi e della fauna terricola.